sabato 10 settembre 2011

Notte di San Lorenzo

Notte di San Lorenzo
tutti a naso in su
a cercare di nutrire la speranza
con una scia luminosa
cadente, morente.
Che vuol dire che
se io voglio che il mio sogno viva
qualcosa deve prima morire….
mah! Strana sta cosa.
Ho pregato il buon Dio
di chiudere le stelle nel suo zaino quella notte
che tanto a lui i pesi non danno affanno.
Viva tutte le stelle che stanno in cielo tutte le notti.
Amico mio….per il tuo sogno devi morire tu,
non un altro, non una stella, e sennò è troppo facile.
Che poi metti caso che io ho il sogno
di trovare il rimedio a una grave malattia
e siccome vado a vino
quella sera mi addormento
e faccio tardi all’appuntamento
e metti caso che un freddo ragioniere, tutto tirato,
tutto stirato, tutto sicuro, e tanto astemio
vira il naso in su prima di me
ed esprime il desiderio di comprarsi l’auto nuova a rate.
E metti caso che quello del piano di sopra,
che le stelle le vede sempre prima di me
esprime il desiderio di recuperare il cuore
della donna che ha tradito per sbaglio…..
sì, vabbè, mo’ proprio per sbaglio.
Amico mio, tu il tuo desiderio te lo sei già bello che esaudito!
Alla prossima riunione condominiale
propongo per l’anno venturo
che ogni inquilino deve comunicare i propri desideri in anticipo
e poi l’amministratore lì metterà in ordine di importanza
e ci farà uscire uno per volta sul terrazzo condominiale dei sogni e dei desideri.
L’anno prossimo ti giuro che non tocco un goccio
e sarò il primo
e mi starò fermo e zitto sino all’alba
senza cedere il turno al secondo,
lasciando passare sopra il mio naso tutte le stelle
così nessun uomo potrà far morire una stella
per un sogno per cui non vuole morire lui.

Lettera al Presidente Napolitano

Carissimo Presidente che stai a Roma
ho visto il due giugno dalla mia poltrona
sfilare in fila indiana gente armata
e altri con vestiti un po’ d’annata.
Tutto bello, tutto carino, pè carità
ma a una domanda rispondimi, per pietà
perché sta festa della Repubblica italiana
pare organizzata da Dolce e da Gabbana?
Io propongo, io suggerisco, esimio Presidente
di mettere in capo a tutti un bel perdente
magari un padre di famiglia licenziato
o un anziano solo e tanto pensionato,
un precario senza casa né futuro
o uno straniero timido e insicuro.
Un giovane volontario e sorridente
che se ne fotte della divisa altamente.
Per ultimi coi senza casa puzzolenti
vergogna e sciagura di voi vincenti
solo noi, clown, poeti e pirati,
con la fanfara, zozzi e sgangherati.
A voi l’illusione della sicurezza
a noi dubbio, poesia e leggerezza.